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15 novembre 2008

Dimenticate di Mario, forse morto di badminton

Forget About Mario


Quanti di voi conoscono il badminton?
"Il badminton, da non confondere con il gioco del volano, è uno sport completamente diverso dal tennis. [...] Si usano colpi con nomi diversi e che vengono eseguiti con tecniche diverse ma hanno principalmente lo stesso risultato: [...] kill è l'equivalente dello smash." (da Wikipedia, l'enciclopedia libera, http://it.wikipedia.org/wiki/Badminton).
In quanto sport minore, la Badminton Records (www.badmintonrecords.com) lo ha scelto come efficace emblema per distribuire gratuitamente in rete la sua prima produzione rilasciata qualche mese fa, l'EP "Ferro Boat" dei Forget About Mario. Forget ABout Mario è un gruppo che nasce senza paura delle distanze, scegliendo Viterbo come crocevia e punto d'incontro di località diverse come Ravenna, Grosseto e Roma. Oltre a questo, l'aria che respirano è decisamente internazionale. Un nome ed un titolo ricchi di suggestioni per cui non troviamo un significato, o forse si: chi è il Mario che dovremmo dimenticare quindi? L'italiano medio? Lo stereotipo d'italiano all'estero? Super Mario? Magari, me lo immagino per assurdo su quella barca del primo film di Topolino (ops, Mickey Mouse, forget about it), "Steam Boat", che a ben guardare poteva essere proprio di ferro. Oppure è il tuo vicino di casa? Inutile domandarselo.
Notiamo che ci sono tanti kill nei titoli. Forse un richiamo a quel colpo di badminton sopracitato, inteso a lasciare il segno. O forse una pura coincidenza. I pezzi sono cinque, il suono è post-punk graffiato di rumore che rimane però sempre controllato in una struttura melodica retta da un equilibrio sghembo, a tratti un bel pò Sonic Youth, e poi Pavement, Blonde Redhead (molto bella l'alternanza tra voce femminile e maschile, soprattutto nella sbilenca Too much Badminton will kill you), Arab on Radar, Pixies e robe così. Strutture semplici e dirette, a volte semplicissime (l'organetto e batteria di Avant Gospel Kills The Hype). Inoltre frequenti sono i tipici inserti quasi "techno" della batteria d'Alfonso, specialmente in Ullrich (già in Winter Beach Disco, come Antonio alle chitarre-voce e Fabrizio alle chitarre deliranti, tanto da far pensare ai Forget About Mario come un progetto parallelo o emanazione di questi, ma con una personalità in fin dei conti molto ben definita). Tutto questo insomma vi farà muovere la capoccetta (d'altronde, troviamo As soon as possible we'll dance) e commuovere alla melodia synthetica e strappacuore di New Tears, che ci fa vagheggiare dei Cure di Disintegration. Queste canzoni, anche se cambiate bruscamente dal passaggio da tre a cinque elementi, nascono con l'idea di "realizzare delle sleep song contro l'insonnia e i piccoli incubi dei giovani trentenni", come affermano sul loro MySPace.
Urgenza comunicativa, quasi come la volata finale di un ciclista (Ullrich, si pensi a Gianni Bugno dei Winter Beach Disco), con quel tanto di spleen esistenziale e rabbia che bastano in una caramella indie godibilissima, forte anche di grafiche minimal e molto belle.
Se dobbiamo morire, almeno facciamolo di badminton.

links davvero utili:

MySpace
Badminton Records, a labile label (dove scaricare gratuitamente l'EP)
cercate il video di Ullrich su youtube; il video è anche presente nella copia del disco acquistabile a prezzi popolari contattando i nostri giovani trentenni dal loro Space

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