Riflessioni su musica, d.i.y. e cultura copyleft aggiornate con estrema lentezza (un post all'anno se va bene) - our webzine is italian only, sorry :(

26 novembre 2009

Post Destructionem Construens: MEI 2009

SUB TERRA al Meeting delle Etichette Indipendenti 2009 di Faenza

Non dimentichi delle critiche che abbiamo rivolto lo scorso anno agli aspetti del MEI che meno ci convincono (pars destruens), ci ritroveremo comunque ben volentieri con alcuni dei nostri artisti il 29 Novembre dalle 10:30 alle 11:00 nella sala stampa del meeting di Faenza per parlare di indie, di copyleft e de "Il Paese è Iperreale" (pars construens). Un' occasione per recuperare il senso di confronto e dibattito su temi che devono rappresentare percorsi alternativi al modo di produrre ed approcciarsi alla cultura, nel contesto che dovrebbe appartenergli.

Ecco il programma, i partecipanti ed il titolo della conferenza:
h 10,30 - 11,00

"La creatività ai tempi del Copyleft"

Il caso della net label Subterra.

Presentazione della compilation in Creative Commons "Il Paese è Iperreale" a cura di Leonardo Vietri (giornalista culturale) - Alla fine di questi anni zero il copyleft è una via sempre più battuta nei territori dell'indie. Un'etichetta nel viterbese ne è uno degli epicentri creativi. Saranno presenti: Carlo Sanetti (Subterra copyleft label ), Alessandro Santucci (collettivo Zero Gravity Toilet), Monique "Honeybird" Mizrahi (Honeybird & The Birdies, Duckhead Green Music)

vedilo anche sul sito del MEI

In vista di questo appuntamento, un'interessante riflessione offerta nientemeno che dalla rivista Polizia e Democrazia:

"L'argomento più utilizzato contro la pirateria si basa sulla difesa degli artisti che hanno bisogno del denaro dei consumatori per vivere e creare. [...] Visto i processi economici elencati: "viene da pensare che forse un vero mercato della cultura non esiste, ma che la produzione di film, musica, ma anche altir tipi di opere sia in parte consistente caricata sulle spalle di tutti. Se così è, non è anche un pò esagerato parlare di pirati, rieducazione, e inciviltà sociale?" [...] Forse, l'industria dell'entertainment non ricerca un equilibrio degli interessi generali ma vuole semplicemente mantenere la propria posizione dominante nel mercato."

N.B. tratto da "Polizia e Democrazia" n.131 di Novembre 2009, pag.8